Domenica 17 febbraio 2019
Dopo aver salutato i genitori, abbiamo eseguito tutte le norme di sicurezza per entrare in aereo (check-in e controllo del peso del bagaglio) e.. dopo aver aspettato qualche ora ci siamo imbarcati. Il viaggio non è durato molto, io ero tranquilla e leggermente eccitata per la partenza.
Subito dopo arrivati a Roma siamo saliti su un altro aereo, diretto verso Madrid. All'arrivo siamo saliti in due diversi taxi diretti verso l'Hotel, erano più o meno le 17.00.
Ci siamo divisi in stanze doppie e abbiamo posato le valigie insieme a ciò che non era necessario, ad un orario stabilito ci siamo incontrati tutti nella hall e siamo usciti dall'edificio.
La strada serale era colorata e piena di manifesti luminosi... alcuni edifici erano così alti da non poterne vedere la fine, ci siamo fermati in un negozio di souvenir per comprare alcune cose, per amici e familiari. Dopo qualche minuto abbiamo deciso il ristorante in cui mangiare, io e qualcun'altro abbiamo ordinato il classico piatto tipico "Paella", a base di pesce e pollo.
Ormai a tarda sera, finita la cena, siamo tornati in Hotel.. ci siamo augurati la buonanotte e dopo esserci infilati i pigiami siamo andati a dormire.. anche se io e Federica siamo rimaste sveglie fino all'1.00...parlando e riflettendo su quello che ci aspettava.
Gaia
Subito dopo arrivati a Roma siamo saliti su un altro aereo, diretto verso Madrid. All'arrivo siamo saliti in due diversi taxi diretti verso l'Hotel, erano più o meno le 17.00.
Ci siamo divisi in stanze doppie e abbiamo posato le valigie insieme a ciò che non era necessario, ad un orario stabilito ci siamo incontrati tutti nella hall e siamo usciti dall'edificio.
La strada serale era colorata e piena di manifesti luminosi... alcuni edifici erano così alti da non poterne vedere la fine, ci siamo fermati in un negozio di souvenir per comprare alcune cose, per amici e familiari. Dopo qualche minuto abbiamo deciso il ristorante in cui mangiare, io e qualcun'altro abbiamo ordinato il classico piatto tipico "Paella", a base di pesce e pollo.
Ormai a tarda sera, finita la cena, siamo tornati in Hotel.. ci siamo augurati la buonanotte e dopo esserci infilati i pigiami siamo andati a dormire.. anche se io e Federica siamo rimaste sveglie fino all'1.00...parlando e riflettendo su quello che ci aspettava.
Gaia
Lunedì 18 febbraio 2019
Lunedì eravamo a Madrid. La mattina, alle 8:00, abbiamo fatto colazione in albergo e dopo io, i miei compagni, le mie insegnanti e gli altri gruppi abbiamo preso un pullman per andare al centro della città. Abbiamo visitato molti posti famosi come il Palazzo Reale e la Puerta De Alcalà.
Alle 14:00, abbiamo pranzato in un ristorante e alle 15:00 abbiamo ripreso il pullman, per quattro ore, per andare a Montealegre del Castillo, paesino in cui è ubicata la scuola ospitante.
Quando siamo arrivati, ho conosciuto Juan, il mio partner, e la mia famiglia spagnola ed ero molto emozionato.
La sera ho cenato con la famiglia, la mamma di Juan mi ha preparato tanto buon cibo e dopo ho fatto la doccia e sono andato a dormire.
È stato un giorno molto bello per molti motivi: ho visitato nuovi posti in una nuova città e ho trascorso molto tempo con i miei nuovi amici.
Martedì 19 Febbraio 2019
Siamo arrivati a scuola alle 9:00 e per prima cosa abbiamo guardato uno show di danze e canzoni organizzato da alcuni studenti e professori spagnoli per darci il benvenuto.
Poi, abbiamo fatto il "City Game" in giro per Montealegre del Castillo, dove abbiamo scansionato alcuni QR Codes collocati nella piazza e sugli edifici più importanti in giro per il paese.
Dopo abbiamo fatto visita al sindaco e, di ritorno a scuola, abbiamo esposto le presentazioni sul Carnevale.
Dopo abbiamo fatto visita al sindaco e, di ritorno a scuola, abbiamo esposto le presentazioni sul Carnevale.
Quando abbiamo finito, siamo andati ad un bar a fare merenda con un piatto tradizionale di Montealegre e dopo siamo andati nella piazza principale.
Antonio
Mercoledì 20 febbraio 2019
Dopo
aver fatto colazione ognuno con la propria famiglia, ci siamo incontrati nel
cortile della scuola, siamo entrati nelle cucine e ad ogni gruppo è stato
assegnato un piatto da cucinare, tipico dei 6 paesi partecipanti
all’Erasmus+.
Noi dell’Italia abbiamo cucinato la Caponata. Questo piatto è preparato con peperoni, melanzane, cipolla, sedano, pinoli, uvetta, olive e basilico. È chiamata “CAPONATA” perché in passato era accompagnata con il “capone” (lampuga), un tipo di pesce poi sostituito con le melanzane.
Io ero nel team della ricetta croata e ho cucinato le "Fritule", un loro piatto tipico fatto con uova, zucchero, farina, yogurt, vaniglia e scorza di limone. Quando l'impasto era pronto, abbiamo fatto dei doughnut e li abbiamo fritti. Alla fine, vengono ricoperti con cioccolato fuso. Davvero molto buoni!
Dopo aver cucinato i vari piatti tipici, li abbiamo presentati e abbiamo trascritto le ricette su un ricettario online.
Nel pomeriggio abbiamo percorso il “Cammino Verde” e siamo arrivati al Santuario, accanto al quale c’era una grande campagna. Qui abbiamo passato qualche ora insieme e abbiamo fatto merenda.
La
sera, prima di tornare a casa, siamo rimasti in piazza per un po'. Poi
siamo rientrati stanchi ma felici di questa bellissima giornata.
Federica
Giovedì 21 febbraio 2019
Giovedì siamo andati a visitare Cuenca, città famosa per le cosiddette “case pendenti”. Appena arrivati con il bus ai piedi della città vecchia siamo stati divisi in due gruppi, nominati dalla guida “the lucky group” e “the unlucky group”, dato che il primo gruppo saliva con il bus mentre l’altro prima scendeva a vedere il museo delle scienze nella nuova città e poi sarebbe salito a piedi per vedere la città vecchia. Io con altri due miei compagni siamo capitati nel gruppo “fortunato” e la guida ha iniziato a illustrarci il paesaggio dove si potevano vedere anche delle case dove abitano persone tutto l’anno.
Poi ha iniziato a parlarci dei due fiumi principali che nascono da delle sorgenti e ci ha raccontato che una volta uno dei due fiumi ha causato l’allagamento di quelle case, per via di un temporale. Arrivati nel punto più altro della città vecchia si poteva vedere tutto il magnifico paesaggio e qualche casa della città nuova. Vi chiederete come mai la gente ha deciso di andare più a valle invece di stare in montagna, perché le case sono sopra le rocce che per fortuna sono ancora stabili, nella città vecchia ci abitano ancora 1.500 persone. La guida prima di iniziare il tour vero e proprio ha deciso di farci un quiz e ogni bambino che rispondeva correttamente dava un punto alla propria nazione; è stato molto bello vedere il paesaggio dall’alto, peccato un po’ per la nebbia ma era scontato che ci fosse. Abbiamo iniziato la visita nella città vecchia con una sfida nel cercare vari stemmi su un muro, che poi ci ha spiegato che era l’unica parte del castello rimasta in piedi,dopo aver trovato gli stemmi abbiamo attraversato il ponte, che una volta era il ponte levatoio. Poi la guida ci ha spiegato che al posto di ricostruire il castello, con gli stessi materiali hanno costruito un carcere, che ora era chiuso. Poi abbiamo avuto un’altra sfida, trovare gli occhi azzurri disegnati su una montagna, gli occhi erano stati creati da degli alunni di una scuola. Sono stupendi da vedere però difficili da fotografare poiché distanti. Abbiamo poi visto dall’esterno una chiesa nominata “ The unlucky Church” poiché è stata distrutta più o meno dieci volte.
La guida era simpaticissima, ha fatto una battuta dicendo che due suoi amici si erano sposati in quella chiesa e che però dopo un anno di matrimonio hanno divorziato.
Scendendo abbiamo visto alcune
sporgenze dalle case, quelle erano i vecchi bagni, con una fossa sotto di essi,
profonda, dove cadevano i bisogni della gente; infatti si doveva stare attenti
quando si camminava. Scendendo siamo arrivati alla
città nuova, per visitare il Museo delle Scienze. Davanti al museo ci siamo
incontrati e riuniti con il secondo gruppo per visitare il museo. Però prima ci hanno fatto entrare in un planetario e ci hanno fatto vedere la
storia dell’universo e della terra. Dopo il documentario abbiamo visitato il
museo, che era diviso in tre parti: il passato, il presente e il futuro. La
parte che mi ha colpito di più sono stati tutti gli esperimenti che ci hanno
fatto provare. Dopo il museo siamo andati in un
ristorante a mangiare, era a tema cibo italiano e abbiamo mangiato la pasta e
la cotoletta con le patatine. Poi abbiamo auto un bel po’ di tempo libero, dove
abbiamo socializzato, scherzato e comprato qualche souvenir, io ho preso
qualche calamita.
Dopo la pausa siamo andati alla
cattedrale di Cuenca sempre insieme a quella guida che ci ha fatto cercare
delle differenze delle cattedrale, prima del terremoto che distrusse la torre
della chiesa. Dopo essere entrati ci ha fatto fare altre sfide e indovinelli.
La chiesa era stupenda ma molto fredda. Dopo aver visitato la chiesa abbiamo
passeggiato per arrivare al ponte della città che è altro 5000 metri da terra.
Una volta c’era un fiume sotto di esso e il ponte era stato creato con una
strana roccia delicata; dopo una grande nevicata il ponte crollò, lo
ricostruirono in ferro. Siamo passati sopra di esso e c’era un forte vento, il
pavimento era in legno e molti dei nostri compagni delle altre nazioni si
spaventavano che crollasse qualche trave. Dopo siamo scesi di nuovo da dove eravamo partiti e siamo tornati a
casa.
È stata una bella giornata passata con gli altri e sono contenta di aver stretto amicizia con ragazzi e ragazze di altri paesi.
Venerdì 22 febbraio 2019
Giovedì siamo andati a visitare Cuenca, città famosa per le cosiddette “case pendenti”. Appena arrivati con il bus ai piedi della città vecchia siamo stati divisi in due gruppi, nominati dalla guida “the lucky group” e “the unlucky group”, dato che il primo gruppo saliva con il bus mentre l’altro prima scendeva a vedere il museo delle scienze nella nuova città e poi sarebbe salito a piedi per vedere la città vecchia. Io con altri due miei compagni siamo capitati nel gruppo “fortunato” e la guida ha iniziato a illustrarci il paesaggio dove si potevano vedere anche delle case dove abitano persone tutto l’anno.
Poi ha iniziato a parlarci dei due fiumi principali che nascono da delle sorgenti e ci ha raccontato che una volta uno dei due fiumi ha causato l’allagamento di quelle case, per via di un temporale. Arrivati nel punto più altro della città vecchia si poteva vedere tutto il magnifico paesaggio e qualche casa della città nuova. Vi chiederete come mai la gente ha deciso di andare più a valle invece di stare in montagna, perché le case sono sopra le rocce che per fortuna sono ancora stabili, nella città vecchia ci abitano ancora 1.500 persone. La guida prima di iniziare il tour vero e proprio ha deciso di farci un quiz e ogni bambino che rispondeva correttamente dava un punto alla propria nazione; è stato molto bello vedere il paesaggio dall’alto, peccato un po’ per la nebbia ma era scontato che ci fosse. Abbiamo iniziato la visita nella città vecchia con una sfida nel cercare vari stemmi su un muro, che poi ci ha spiegato che era l’unica parte del castello rimasta in piedi,dopo aver trovato gli stemmi abbiamo attraversato il ponte, che una volta era il ponte levatoio. Poi la guida ci ha spiegato che al posto di ricostruire il castello, con gli stessi materiali hanno costruito un carcere, che ora era chiuso. Poi abbiamo avuto un’altra sfida, trovare gli occhi azzurri disegnati su una montagna, gli occhi erano stati creati da degli alunni di una scuola. Sono stupendi da vedere però difficili da fotografare poiché distanti. Abbiamo poi visto dall’esterno una chiesa nominata “ The unlucky Church” poiché è stata distrutta più o meno dieci volte.
La guida era simpaticissima, ha fatto una battuta dicendo che due suoi amici si erano sposati in quella chiesa e che però dopo un anno di matrimonio hanno divorziato.
È stata una bella giornata passata con gli altri e sono contenta di aver stretto amicizia con ragazzi e ragazze di altri paesi.
Valeria
Dopo i giochi abbiamo fatto ricreazione, mangiando e firmando zaini, magliette e fogli per ricordare questa prima magnifica esperienza dell’Erasmus+ e le persone che abbiamo conosciuto. Dopo dovevamo lavorare e abbiamo fatto domande e risposte sulla geografia Italiana, misterbianchese e delle feste Italiane (Carnevale e Natale) sul Twinspace. Dopo abbiamo fatto un Kahoot game sulla Spagna, dove siamo arrivati terzi. Poi abbiamo fatto la valutazione sulla nostra esperienza in Spagna.
È stato bellissimo ballare tutti quanti insieme ad una canzone spagnola chiamata "Viva España". Alla fine della festa, uno studente spagnolo ha iniziato a piangere e dopo, tutti quanti insieme a lui, come una catena. Poi ognuno è tornato a casa con il proprio partner, dove io, insieme alla mia famiglia ospitante, abbiamo visto i video dove ballavamo, cantavamo e ridevamo.
Sarò per sempre grata ai miei insegnanti perché mi hanno dato questa opportunità di andare in Spagna e non solo per rappresentare la mia scuola, ma anche perché ho conosciuto persone stupende, che sono diventate veramente importanti per me.
Alessia
Sabato 23 febbraio 2019
Sabato ci siamo alzati presto, verso le 4:00 di mattina.
Alle 5:30 abbiamo preso l’autobus per andare a
Madrid. Abbiamo visitato il Museo del Prado, uno dei musei più
importanti al mondo. Mi è piaciuto tanto, soprattutto i dipinti di Francisco Goya. Al negozio ho
comprato il libro del museo.
Dopo aver recuperato la nostra compagna che si era persa per qualche minuto distratta dalla bellezza dei dipinti, siamo andati all’aeroporto e abbiamo preso l’aereo per Roma. Arrivati a Roma dopo una breve pausa abbiamo preso il secondo aereo, quello per Catania. Una volta arrivati a Catania non vedevo l’ora di rivedere i miei familiari e di raccontare questa nuova esperienza.
Dopo aver recuperato la nostra compagna che si era persa per qualche minuto distratta dalla bellezza dei dipinti, siamo andati all’aeroporto e abbiamo preso l’aereo per Roma. Arrivati a Roma dopo una breve pausa abbiamo preso il secondo aereo, quello per Catania. Una volta arrivati a Catania non vedevo l’ora di rivedere i miei familiari e di raccontare questa nuova esperienza.
Fabrizio
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